Siete tra quelli che ogni tanto guardate in tv il programma “Vendo casa disperatamente”, nel quale in pochi giorni si trasformano appartamenti fatiscenti in case di lusso, ristoranti demodè in locali di tendenza e squallide camere di albergo in suite di design? Pensate che sia tutta fiction? Quello dell’home stager (così si chiama il professionista che si occupa del restyling di immobili, ma non solo) è un lavoro a tutti gli effetti, che richiede esperienza e competenze precise. Negli Stati Uniti questa professione esiste ormai dagli anni ’80 e si è evoluta trovando applicazioni in diversi campi del settore immobiliare.
Perché ci si rivolge ad un home stager
Letteralmente “home staging” significa “mettere in scena una casa”, poiché l’obiettivo non è effettuare una ristrutturazione, ma solo un’operazione di marketing. Infatti, chi si rivolge ad un home stager vuole vendere una casa al prezzo migliore e nel più breve tempo possibile, investendo una cifra contenuta.
Come si diventa home stager: i requisiti necessari
Il primo passo da compiere se si vuole iniziare questo lavoro è rivolgersi ad una delle associazioni di categoria che in Italia sono due: l’Associazione nazionale home staging lovers e l’Associazione home staging Italia. Trattandosi di una nuova professione è importante essere seguiti e consigliati sul percorso più opportuno da intraprendere. Inoltre, diventando membri si può entrare a far parte di una rete di colleghi con i quali collaborare.
Tra i requisiti necessari per cominciare la professione di “home stager” vi è il diploma di scuola media superiore. Tuttavia, va considerato che il corso base (che dura in tutto circa una settimana) costituisce un punto di partenza per iniziare la professione.
Poi, è necessario affinare le proprie competenze attraverso la pratica, integrando con conoscenze che spaziano dall’interior design al marketing, dalla fotografia alla grafica, dal relooking alla pubblicità. E’ importante, inoltre, avere dimestichezza con alcuni programmi di grafica, di fotoritocco, acquisire nozioni base sul mondo immobiliare, imparare a muoversi sul web e saper utilizzare le piattaforme per realizzare siti Internet. Ecco perché se si è già architetti, designer, agenti immobiliari, arredatori o fotografi si ha un bagaglio culturale molto utile, anche se comunque non sufficiente per essere un home stager completo.
Quanto si guadagna
Il compenso di un home stager è variabile, perché dipende dai servizi che offre. Tuttavia, di solito si aggira introno all’1-2% del valore dell’immobile, considerando che più la casa è costosa, minore è la percentuale. Va però considerato che la parcella consiste in un pacchetto di servizi e comprende tutti gli interventi di restyling, il progetto, le foto e l’affitto del materiale.
Gli sbocchi professionali
L’home stager è prevalentemente un libero professionista con doti imprenditoriali. Infatti, ad oggi, fatta eccezione per pochi casi di grandi agenzie che assumono queste figure per occuparsi degli appartamenti su cui hanno il mandato, per il resto si tratta di free-lance. I clienti sono principalmente società, agenti immobiliari o privati. Poi ci sono anche locali, ristoranti e alberghi che, per poter attrarre più clientela e aumentare i prezzi, hanno bisogno di abbellire le loro sale e le stanze (operazione che viene chiamata “setting room”, una sorta di “tocco finale”).
Cosa serve per cominciare
Trattandosi di una lavoro indipendente, bisogna mettere a budget non soltanto una somma per iscriversi alla scuola e per gli eventuali corsi, ma una volta pronti per iniziare, bisognerebbe stanziare anche una cifra che si aggira tra i 7 e gli 8 mila euro, per comprare un computer, i programmi di grafica e di fotografia. Poi, è fondamentale investire una cifra per l’autopromozione, per creare il proprio sito e il logo, oltre ad un book fotografico che possa fungere da portfolio e “biglietto da visita” quando ci si presenta ai clienti. Una volta, poi, che l’attività è avviata, occorre fare un ulteriore investimento per trasportare tutti i materiali all’interno degli appartamenti. Una volta che si inizia ad avere clienti, è indispensabile delegare. Infatti, l’unico modo per potersi dedicare alla ricerca di nuovi committenti è quello di trovare una rete di collaboratori efficienti e validi.